Ieri abbiamo ospitato un convegno.
Leggendo il programma mi viene in mente lui, mi appare come un flash in testa.
Ho uno strano presentimento. Anche quando stavamo insieme riuscivo a percepire la sua presenza nei posti più disparati, una piazza, un negozio.
Sbircio tra i nomi dei relatori e il suo non c'è.
Sospiro, di sollievo.
All'arrivo dei primi ospiti lascio la gestione ai miei colleghi e mi sposto in un altro ambiente per organizzare con il cameriere l'aperitivo che offriremo alla fine.
Non l'ho visto arrivare, non sapevo ci fosse.
Al termine dei lavori sono pronta a ricevere i miei ospiti. Nella folla non mi accorgo subito dell'ombra che è alla mia sinistra, intuisco solo che qualcuno mi sta sbirciando.
Mi giro ma lui si gira dandomi le spalle poi, prima che io me ne vada mi si para davanti e mi guarda con sguardo interrogativo: sei proprio tu?
Si, e lui è proprio lui, l'innominabile. Lui, che speravo di non incontrare mai.
Non posso fare a meno di parlarci e anche se con un lieve disagio che cerco di mascherare.
"Oddio, ma sei proprio tu, quanto tempo, io mi sento cambiato... ma come eravamo... ma ti ricordi... e i tuoi, come stanno, e i tuoi fratelli... E tu come mi vedi? Sinceramente come mi trovi, sono peggiorato? Ma dai ora sono molto di verso vero?"
"Non ti ho conosciuto abbastanza per dirlo"
"Ma come puoi dire così"
"Intendo in questi 5 minuti, non sono sufficienti per dirti se sei diverso..."
Gli dico che forse un po' più paffutello in viso (del resto il fighetto di cui mi ero innamorata non esisteva già più negli ultimi tempi del nostro rapporto).
Apre il cappotto, devo dirgli se lo trovo ingrassato. Ha le bretelle rosse e una cravatta viola.
Gli dico che le bretelle le aveva anche al liceo e che la sua cravatta è davvero terribile (come sono fine, non gli dico che fa schifo, non è nei miei geni parlare così!). Non ha mai avuto gusto per le cravatte.
Lui mi trova sempre bella, sempre magra, lui invece è un po' ingrassato, ammette.
Non dico niente del fatto che abbia anche meno capelli, non mi sembra carino farne cenno.
Questi sono gli stralci della nostra conversazione che ricordo.
Sempre in pubblico, in piedi in mezzo agli altri, davanti ai colleghi e davanti al mio capo. Sempre con il sorriso sulle labbra e lo stupore negli occhi. Lui, nessuno lo conosce (meno male!)
Poi il nodo è venuto al pettine. 16 anni fa l'ho lasciato. Uno strappo. E poi più niente, neanche una parola, senza una chiusa alla storia.
Abbiamo continuato a parlare, a lui faceva veramente piacere avermi rivista, affrontiamo i perché e per come di quanto è successo.
La mia fuga è finita. E ora provo uno strano piacere dirgli in faccia le cose. Io si che sono cambiata!
Ad un tratto mi sento euforica, é così liberatorio, così bello esprimere serenamente quello che ho dentro. Gli racconto com'era, come si è comportato, perché l'ho lasciato, gli racconto quei giorni, i suoi anatemi, tutte le cose che lui non ricorda più e che a me hanno fatto male. Tanto.
Sempre con il sorriso sulle labbra, in mezzo all'altra gente, come se fossimo vecchi amici che si rincontrano e parlano dei bei tempi passati.
Senza temere di essere sgarbata gli dico che era un arrogante, un egoista. Lui ammette, lo è ancora.
Mi sbatte in faccia tutti i suoi successi, la sua brillante carriera. Non me ne frega niente.
"Ma tu poi ti sei laureata?"
"Certo che si! (e qui uno stronzo mi sta per uscire). Poi finalmente ho preso la mia strada e fatto quello che mi piaceva fare".
Gli dico che mi ha fatta soffrire, che non mi ha rispettata e forse qualche altra parola un po' tosta... non ricordo... ma lui mi dice "Se mi dici così ci rimango male".
Era davvero una bella sensazione guardarlo in faccia e non sentire niente, avere per lui solo parole limpide, cristalline e dirette, come frecce.
Mi sento così felice per averlo lascialo allora.
Anche lui parla, ricordiamo insieme stralci di passato, momenti che erano stati nostri. Mi racconta di sé, delle parentesi dove io non c'ero, dei momenti in cui lui andava per la sua strada per poi tornare a distruggermi con nuove fissazioni, con nuovi patimenti.
Non vuol smettere di parlare, mi da il suo biglietto da visita e io il mio, gli dico che devo raggiungere i colleghi che stanno già sparecchiando. Non molla. Anche a me fa uno strano piacere. Lo accompagno alla macchina, continua a raccontarmi la sua vita dopo di me. Mi rinnova il piacere di avermi vista.
"Io speravo di non rivederti mai più" rispondo.
Incassa e ancora "ma così mi fai rimanere male".
"È vero! ma ora, in fondo, sono contenta di averti visto. Mi è servito. Mi ha fatto bene".
"Ma se io torno a trovarti mi prometti mi dedicherai un po' di attenzione, mi prometti continueremo a parlare ancora".
Non lo so, sono un po' in imbarazzo, di certo non sarò io a cercarlo. "Va bene" dico ma continuo a guardarlo con indifferenza, e lui che mi saluta emozionato tirandomi un bacio.
"Ma va...
Parte. Torno al lavoro e poi a casa.
Appena arrivo racconto tutto a papi, mi vede gasata. Sono felice di tutte le cose che gli ho detto e che lui ha dovuto incassare. La testa mi ronza.
Papi stasera esce per vedersi con gli amici. È la serata giusta, io devo stare in compagnia di me stessa.
Mi porto a letto Elly e Pilo, tutti nel lettone. È tardi e li addormento. Ho un gran mal di testa ma non riesco a dormire. L'euforia se n'è andata, ora resta solo un grande fastidio.
Poi nel silenzio della notte sono arrivate le lacrime, scendevano giù indipendentemente dalla mia volontà, senza che io riuscissi a capirle. Mi sono chiesta perché, ma avevo solo voglia di piangere. Lacrime di rabbia, di dolore, di tristezza mi hanno rigato il viso fino a quando mi sono alzata e mi sono messa al computer a fissare lo schermo perché mi tirasse fuori quello che avevo dentro. La notte è il momento migliore per rielaborare, per digerire.
Forse ciò che provo sopra tutto il resto è rabbia. Rabbia per essere stata stanata, rabbia per questa sua irruzione nel mio mondo. Ora sa dove vivo, dove lavoro, avrei preferito non sapesse niente di me. Non voglio avere più niente a che fare con lui.
Non riesco a togliermelo dalla testa, la sua immagine mi tormenta, la sua faccia, il suo dover essere per forza qualcuno, quel suo sbatterti in faccia che lui è quello arrivato, quello che ha vinto. Mi sputa in faccia i suoi successi, la sua vita ultraimpegnata, i tre aerei a settimana...
Ma non mi fai più nulla, rivorrei indietro solo i miei anni sprecati con te, tempo buttato a non essere me, a non scoprire me ma ad immolarmi in nome di qualcosa che non era amore, non poteva essere amore.
Fanculo tu e tutte le volte che mi hai umiliata. Fanculo a te che al liceo prendevi le camicette di tua sorella dal cesto del bucato e me le portavi perché le indossassi, perché ti vergognavi di me che non vestivo alla moda, tu che già al liceo eri tutto griffato, fanculo il tuo maglione di Oaks by Ferrè, fanculo la tua carità, fanculo tu che ti lamentavi di non avere una mamma materna, di non sentirti amato e di avermi fatto fare cose che neanche si possono scrivere tanto sarebbe imbarazzante per te.
Vedi, continuo a rispettarti perché io non sono un M.... di persona e non attacco la dignità o la parvenza di dignità che hai.
Fanculo a tutto.
Qualche ora fa mi sentivo felice che fosse successo ed ero disposta ad incontrarlo di nuovo perché non ho finito di dirgli in faccia tante cose, senza rabbia, solo con la serenità che solo la verità ti da, il piacere che lui sappia il male che ha fatto.
Mi sono detta magari non servirà a niente e lui rimarrà la persona che è ma a me avrà fatto bene e il capitolo sarà chiuso, per sempre.
Ora non so se mi va davvero di rivederlo, quell'egocentrico strafottente. Non è cambiato, è solo peggiorato.
Non ha capito che ognuno è giudice e metro della propria felicità. E io ora sono felice. I miei parametri sono diversi dai suoi. A me non manca nulla, non ho bisogno di inseguire stupidi ideali di successo e potere per sentirmi felice.
Io ho scelto. E non ho scelto lui e il suo mondo. Questo è quanto.
Fai bene a mandarlo a quel paese...ora hai la tua vita, la tua felicità, non permettergli di farne parte neppure per un nanosecondo! un abbraccio
RispondiEliminaSono giunta con ansia alla conclusione di questo tuo racconto e sono felice della conclusione...Il fatto che tu sia convinta di questo ti permetterà di affrontare questo fantasma e prima o poi non farà più male!
RispondiEliminaUn abbraccio!
Non devi rivederlo. Straccia il suo biglietto da visita e mandalo a fanculo se ti chiama. Non devi farlo rientrare nella tua vita, neanche per parlare.
RispondiEliminaquesta storia per te è chuisa... non devi rivederlo!!!!
RispondiEliminaCara mmd io ti consiglierei di non rivederlo per non dare soddisfazione a lui pezzo di m., per non dargli la soddisfazione di parlarti ancora e di rivedere anche solo i tuoi bellissimi occhi o un tuo sorriso. Non si ricorda nemmeno di averti fatta star male pensa che stronzo, si preoccupa solo di chiederti se e' ingrassato..ma scusa dove va con le bretelle rosse e la cravatta viola??ma non e' ridicolo???
RispondiEliminaPer quanto riguarda te, pensaci bene, se hai bisogno per stare bene di dirgli ancora una volta il tuo male stare e tutto il male che ti ha fatto, rivedilo e continua ad umiliarlo pesantemente come ha fatto anni fa lui con te. Se pensi di stare bene lo stesso e che non hai più niente da dirgli allora goditi il tuo amore e la tua nuova vita e straccia il suo biglietto da visita e se ti chiama digli che con lui hai chiuso e non merita nemmeno di rivederti.
Fammi sapere cos'hai deciso!!!buona domenica
Ragazze avete tutte ragione. Il suo biglietto non mi serve perché non ho alcuna intenzione di cercarlo o di rivederlo.
RispondiEliminaHo solo paura che mi capiti in ufficio all'improvviso ora che sa dove lavoro.
Quando l'ho lasciato ci ho messo anni e fatica per ricostruirmi un'identità e una vita ma il tempo perso nessuno me lo ha ridato. Non voglio perderne ancora.
Ora mi dimentico di lui e spero di non rincontrarlo mai più.
Baci a tutte
A volte abbiamo bisogno di affrontare il passato per superarlo..... Non credo sia stato un male, anche se ora ti fa male. Hai fatto tutto bene, goditi il bello che hai e che ti sei conquistata!
RispondiEliminaHai ragione. Quello che mi da veramente fastidio è che ha invaso il "mio" territorio. Ma non ci devo più pensare.
EliminaConcordo a pieno con mammadesign "...hai fatto tutto bene, goditi il bello che hai..." Non tormentarti all'idea che possa venire a trovarti in ufficio, se dovesse farlo trattalo con la freddezza che merita, sei sul posto di lavoro non hai tempo per chiacchiere, caffè o altro; se ti può essere utile ho un mantra per gestire situazioni spinose "non giocare nel giardino della casa in cui non vuoi entrare...." Strappa il suo biglietto da visita, abbraccia forte la tua famiglia e vai dritta a testa alta per la tua strada!!! Un abbraccio anche da parte mia.
RispondiEliminaGrazie per il mantra. Lo trovo utilissimo. Ora voglio solo dimenticarlo di nuovo e non giocherò in nessun giardino!
EliminaBaci
Hai fatto stra bene ad affrontarlo definitivamente. Solo ora puoi davvero davvero chiudere quella porta. Io l'ho fatto dopo 11 anni e mi ha fatto un gran bene. Un bacio.
RispondiEliminaMi fido del consiglio. Se prova a tornare a disturbarmi lo mando a quel paese senza tanti giri di parole.
RispondiEliminaTi sei liberata e ti ha fatto bene, ma il suo voler dare un seguito alla cosa non mi piace per niente.
RispondiEliminaMagari sul momento sei stata presa alla sprovvista dalla sua richiesta di rivedervi e del bigliettino da visita. Probabilmente per educazione non hai negato, ma adesso che hai riflettuto a mente fredda hai capito che sarebbe superfluo un altro incontro.
Massima indifferenza se mai ti dovesse capitare ancora davanti. Tu hai gia' vinto alla grande una splendida famiglia.
Baciuzzi.
Ora che sono più tranquilla sono convinta più che mai nel non volerlo rivedere.
EliminaPensa che oggi ad ogni trillo di campanello in ufficio temevo di trovarmelo davanti aprendo la porta, provando già fastidio alla sola idea di rivedere la sua faccia.
Ciao Cara,
RispondiEliminaè stranissimo leggere nelle tue parole tutta questa rabbia, tutto questo rancore e soprattutto dopo tutti questi anni. C'è qualcosa di insospeso?
Posso capire quando il tutto è ancora fresco ancora da metabolizzare ma non riesco a capire perchè dopo 16 anni possa esistere questo turbamento... Dici che sei stata umiliata, trattata male come hai fatto a farti trattare così ... come hai fatto ad innamorati di una persona così spregevole?
perchè lo accompagni alla macchina, perchè hai cercato di creare opportunità soprattutto quando ti ha detto "se ti vengo a trovare ..." ti senti in imbarazzo e dici va bene ...
perchè consideri il tempo trascorso con lui SPRECATO
guarda la cosa da un altro punto di vista si cresce si migliora anche e soprattutto facendo degli errori e forse se oggi sei quella che sei è anche grazie a quest'esperienza.
cerca di rasserenarti e di far si che questo episodio si dissolva rapidamente. non preoccuparti se sa cosa fai e dove lavori meglio così. Anche tu ce l'hai fatta: ti sei laureata hai un marito hai dei figli. Lui che cos'ha al dila della sua carriera?
rifletti a quello che hai scritto con la massima sincerità:
"Io ho scelto. E non ho scelto lui e il suo mondo. Questo è quanto."
un abbraccio
Elle
Cara Elle le tue considerazioni meritano un approfondimento.
EliminaPer cui approfonisco e poi ti rispondo, magari con un post a parte.
Baci
ovviamente volevo scrivere approfondisco, ogni tanto faccio cilecca!
EliminaNon penso ci sia altro da dire, ma io concordo pienamente con Elle, bisogna riflettere e pensare bene perchè sei così turbata! Dopo tanti anni certe cose bisogna superarle!
RispondiEliminaComunque volevo ringraziarti per i complimenti per le mie foto e per quanto riguarda la foto di Febbraio.... che dire... ne sarei onorata!
facciamo così, dimmi il tema che ti piacerebbe e io ti mando un pò di foto, poi decidi tu!
aspetto risposta
un abbraccio forte
CRI
Grazie per l'intervento Cri.
EliminaSto rimuginando e preparando un post non tanto, o non solo, di risposta a Elle ma di autoanalisi sulla cosa.
Avere un blog mi sta facendo anche crescere, chi l'avrebbe mai detto!
Per la foto grazie infinite, l'onore sarà mio!
Quanto al soggetto non saprei, qualcosa di caldo, casalingo, a febbraio è nato il mio piccolino, è un mese importante!
Baci
mmd