mercoledì 31 agosto 2011

Par Condicio

Pilo(ta), 3 anni


Per par condicio devo mettere in mostra anche un'opera di Pilo, da pilota, perché è quello che vorrebbe fare da grande.

Il mio piccolo ingegnere passa giornate a inventare e costruire aeroplani e oggetti volanti di carta, li colora, li testa e, tenevi forte, li conserva tutti, proprio tutti, anche quelli che non volano come dice lui.


Siamo arrivati a due ceste intere (ma arrivata alla terza mi sono promessa che inizierà una drastica attività di selezione e scarto).

Anche quest'opera, ripulita dalle tracce di un bicchiere con photoshop, risale a un anno fa e proviene dal solito cassetto dei Lavoretti, come li chiamano loro!

Chi sono?

La gabbianella e il gatto... Ovviamente!


Io e Elly

Elly, 6 anni con la sua mamma


Questo disegno l'ha fatto mia figlia quasi un anno fa, era da poco iniziata la scuola e lei aveva imparato a scrivere.

L'ho ripescato ieri nel cassetto dei lavoretti che in realtà, vista la produzione dei miei piccoli artisti, è diventato un intero mobile.
Sapete perche ne sono così orgogliosa, tanto da averne fatto l'immagine del mio profilo?

Perchè questo è solo un particolare...

... e questo è l'intero originale




Cosa chiedere di più dalla vita?

P.S. Dopo qualche tempo a scuola hanno spiegato le doppie!
Ora ho una bimba da 10 e lode

martedì 30 agosto 2011

Buoni propositi







Play therapy con i propri bambini





Oggi ho letto un post (http://genitoricrescono.com/gelosia-fratelli-sorelle-piccoli/) davvero interessante, e credo anche utile, riguardo alla gelosia tra fratelli.


La mia principessa ha sofferto molto l'arrivo del fratellino; ancora fatica ad accettarlo ed è felice di fargli tutti i dispetti che può.


Vero anche che giocano molto insieme (fino a quando lei riesce a fare la dittatrice e stabilire regole, modi, tempi del gioco e, se è una competizione, anche chi deve vincere) e credo che ormai, dopo 4 anni di convivenza forzata, non riescano più a fare a meno l'una dell'altro.




L'idea di applicare la play therapy in casa propria con figli non problematici ma solo un po' vivaci e a volte irrequieti la trovo davvero ottima.
Ho scoperto con piacere che non stavo sbagliando proprio tutto: io e mio marito abbiamo sempre cercato di creare e far vivere a ciascun figlio dei momenti che fossero unici, che gli facessero sentire che in quel momento mamma o papà (ovviamente l'unica soluzione era dividerceli a turno tra noi) erano lì solo per loro. L'errore forse è stato essere poco costanti e questo non ha portato ai risultati sperati (bimbi più tranquilli e gentili tra loro, complicità nel gioco, serenità in casa...).


Ma forse non tutto è perduto.


I miei bambini non sono piccoli come quelli del post ma può sempre e ancora funzionare!




Il mio buon proposito per settembre allora sarà quello di riuscire a ritagliare del tempo da dedicare a ciascun bambino, che dite tiro a sorte o metto i biglietti elimina code per stabilire chi deve essere il primo a godersi la mamma?

lunedì 29 agosto 2011

Al mare con la nonna




Sabato io e mio marito, dopo qualche tentennamento, ci siamo concessi un weekend romantico a due ed abbiamo affidato i bimbi ai nonni d’accordo che poi la nonna sarebbe partita domenica per il mare portandoli con sé.
Per il piccolo è la prima volta senza di noi, lui era un po’ preoccupato…

Mamma io voglio andare al mare ma con te. Io voglio stare sempre con te


… e, sinceramente, lo ero anche io.
Non riesco ad immaginarli lontani da me.
Domenica ci siamo sentiti 3 volte (sono stata brava?).
Ieri sera, al rientro dalla fuga romantica (andata benissimo) mi ha fatto uno strano effetto non sentire le loro voci, non vederli correre per casa e, soprattutto, non dargli il bacio della buona notte. Io non riesco ad andare a letto se prima non li saluto addormentati con una carezza e un bacio.
Oggi li ho chiamati solo 2 volte (sto migliorando!), la nonna mi ha rassicurato, loro mi hanno salutato con trasporto e poi sono andati a giocare.



Sta andando tutto bene, mi dico, rilassati e goditi un po’ la tranquillità di una casa silenziosa, passa più tempo con tuo marito, approfittane per fare ciò che ti piace, ciò a cui rinunci sempre per loro.



Si, mi dico proprio così ma non so se ci riuscirò, mi devo concentrare, non è così semplice.
Loro sono i miei bambini.

Per lui è più facile, non so perché. Ma sembra riuscirci meglio di me. Io continuo a pensare oddio e se poi succede questo e quest’altro? Se piangono? Se mi cercano? E cose di questo genere. Poi mi concentro su altro e vado avanti.
Di certo, alla fine, scoprire che sono in grado di cavarsela anche senza di me li farà crescere, e farà crescere anche me. Soprattutto.

venerdì 26 agosto 2011

I miei bimbi d’estate



Due cuccioli che insieme si trasformano in furie scatenate


Nella mia casa vivono due piccoli esseri, due teneri cucciolotti di 4 e 7 anni che d’estate, complice forse il sole sempre più malato, il buco dell’ozono di cui non parla più nessuno, la temperatura che fa quello che gli pare senza dar più retta alle previsioni dei nostri esperti meteorologi, o il semplice stare insieme più del solito, subiscono delle strane mutazioni.
D’inverno ognuno ha la propria routine, dettata da attività ed orari differenti (con un’organizzazione da parte di mamma e papà su chi porta, prende riprende e riporta che ha del funambolico) e si ritrovano insieme solo dal tardo pomeriggio/sera. Una volta a casa si ignorano, si sopportano, o giocano insieme a seconda di come gli gira fino alla fatidica ora della nanna (che a casa mia, non so perché, non arriva mai).
In questo modo passano le giornate, scorrono le settimane, e nel girare le pagine del loro calendario posso anche appuntare stupita un gesto affettuoso che si sono scambiati o un saluto più caloroso del solito dopo una giornata passata fuori dalla vista l’uno dell’altra.
Va detto, per inciso, che presi separatamente sono assolutamente adorabili, i figli che tutti sognano e vorrebbero avere.

D’estate non è così.
D’estate si trasformano.
D’estate potrei spedirli in Kenya come animali selvatici da ammirare durante un safari.

D’estate gli orari in casa non cambiano perché mamma e papà ancora lavorano (io ho solo due settimane di ferie, lui tre); ci si alza presto dopo aver dormito poco e i pargoli vengono spediti dalla nonna che per doppia fortuna abita vicino, fa la maestra e sta a casa tutta l’estate.
Fortuna per noi ma non per loro, che si trovano a condividere per 3 mesi le loro giornate, a stare insieme 24 ore su 24.
La situazione quotidiana è sempre più o meno questa:
Il piccolo adora la sorella maggiore e vorrebbe essere la sua ombra, fare e copiare tutto ciò che fa lei ma tanto trasporto non viene né condiviso né ricambiato dalla principessa che per l’occasione si trasforma in una delle sorellastre cattive di Cenerentola.
Allora anche lui si adegua e la colma di dispetti che fa passare per piccole disattenzione per poi scusarsi con un Non l’ho fatto apposta.
Lei si altera e passa alle mani.
Lui fa finta di piangere fino a quando lei non viene sgridata o messa in punizione.
Lei si sfoga dicendo che la sua vita era serena e felice fino a quando non è nato lui. Che ora tutto è un disastro e che lei sarà triste per sempre.
La seconda versione, dall’identico risultato, è che lui gioca tranquillo da solo e lei si intromette per spiegargli come deve fare quel gioco, far valere le sue regole, dargli semplicemente fastidio.
Ci sono casi in cui lei è carina con lui, lo coccola e con due moine riesce a fargli combinare, perché la sua intenzione è proprio quella, qualche piccolo disastro, fargli compiere quella cosa che lei non ha il coraggio di fare perché sa che è vietata. Così lui si prende la sgridata e lei si sente soddisfatta.

Tutto ciò accade a intervalli regolari per tutta la giornata fino a quando non vado a prenderli dai nonni, mi inteneriscono il cuore con una corsa folle tra le mie braccia urlando Mamma!, li carico in macchina e… tutto ricomincia: litigano sulla canzone da sentire durante il tragitto, una volta in casa scatta la corsa al posto sul divano e al telecomando (lei non ha ancora imparato che tanto lui dopo due minuti esatti si stufa dia qualunque cosa venga trasmessa e si mette a costruire aerei di carta o a colorare), poco più tardi litigano per chi mi deve aiutare ad apparecchiare la tavola, a cena bisticciano anche se uno finisce prima dell’altra di mangiare.
Questa è la loro estate casalinga.
In vacanza la cosa migliora un po’ma si tratta di una piccola parentesi.

Nonostante questo continuo a pensare che si vogliono bene e a sperimentare modalità e attività per farli divertire insieme. Alcune le ho anche trovate!
Il momento più bello?
Quando spossati e sudati (le docce serali non servono a niente, tanto 5 minuti dopo sono più sudati di prima) crollano addormentati nei loro lettini e io li osservo, le ciglia unite, le bocche appena aperte, le manine abbandonate ai piccoli spasmi dei sogni, quei corpicini così piccoli da riempire di carezze e baci. Poso piano un bacio sulle loro fronti e spengo la luce.












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