mercoledì 27 giugno 2012

Tempo di ricordi e commozione

Il pulmino di Don Vando

Venerdì scorso, spinta da mia sorella, sono andata con lei ad una messa un po' speciale.
Non so se da voi c'è la stessa tradizione ma qui ogni 25 anni si festeggia il crocifisso della parrocchia e le parrocchie limitrofe portano doni e partecipano ai festeggiamenti che durano diversi giorni, durante i quali il Crocifisso va in processione per le vie e le varie chiese.
La Santa Messa era preceduta da una breve processione che partiva dalla piazza del mio paesino, quello in cui sono cresciuta. All'imbarazzo iniziale nel farmi rivedere sono subentrati un affetto e una tenerezza per tanti volti che hanno costellato la mia infanzia. A tratti ero davvero commossa e ho dovuto trattenere le lacrime.
Volti segnati dal tempo eppure sorridenti, persone con 25 anni in più ma sempre carine con me e i miei fratelli come se fossimo ancora bambini.

Lucia
In attesa che la processione partisse ho salutato Lucia, la vecchia bottegaia, che mi ha abbracciato con gli occhi lucidi e senza i denti davanti. La sua bottega era il fulcro del paese, vendeva anche tabacchi ed aveva il telefonico pubblico. Fuori lo si capiva da questo cartello

Fino a metà degli anni '80 non abbiamo avuto il telefono in casa e quando chiamavano gli zii da Roma partiva la staffetta per avvertirci e farci correre alla bottega, pronti a rispondere alla nuova chiamata interurbana.
La cabina era di quelle insonorizzate, con la porta così pesante che per riaprirla ti ci dovevi appoggiare con tutto il peso, gli interni color nocciola tutti a forellini. Se ti guardavano dal vetro sembrava di rispondere ad un quiz a premi, mancavano solo le cuffie!
Voi ve le ricordate?
Da Lucia ci siamo fatti vere scorpacciate di Girella e Carrarmato. Che buoni che erano.

Immagine presa da www.pagine70.com

Immagine presa da www.pagine70.com

La bottega, essendo anche bar, era aperta anche la sera fino a tardi e mamma ci spediva a comprare il latte sempre dopo cena, quando si accorgeva che non ce n'era per la mattina successiva.

In paese vivevamo liberi, stavamo fuori tutto il giorno e le sere d'estate noi bambini stavamo tutti in piazza a giocare a nascondino o bandiera. Un altro gioco che mi piaceva molto fare con mio fratello più grande ed un suo amico era il "sentiero di guerra" che consisteva nel violare tutte le proprietà private scavalcando reti e cancelli fino ad arrivare alla meta sani e salvi.
Una volta avevo solo il costume addosso e me lo sono giocato sul filo spinato, non vi dico la vergogna!
Crescendo mi sono innamorata di questo amichetto di mio fratello, mamma ha odorato subito la cosa e la sera non mi ha più mandato a comprare il latte. Ero arrabbiatissima e l'accusavo di avermi dato tanta liberta da piccola per poi togliermela da grande, non aveva senso.

Bocciolina
La Bocciolina è un'altra signora mitica del paese, capace di risolvere ogni situazione e correre in aiuto alla mia giovane mamma di quattro pestiferi bambini.
La mattina si era sempre di corsa e se mamma aveva dimenticato di stendere il bucato lo lasciava in un catino fuori dalla porta "cosi la Bocciolina lo vede e me lo stende" ci rispondeva quando le chiedevamo perché.
Mancava il latte, gli odori dell'orto o c'era da farcire un pollo, "vai dalla Bocciolina e chiedi a lei" era la risposta. Mamma la ripagava con mille grazie ed accompagnandola con la macchina quando aveva commissioni fuori dal paese.
Io da che me la ricordo è sempre stata nonna e vecchietta e non mi sembra cambiata in nulla, la sua energia è sempre la stessa ed ora che è bisnonna la riserva ai suoi nuovi nipotini.
Un esempio di affetto puro e di gentilezza più unica che rara.

Il catechismo di Don Vando
Durante la messa un pensiero del vescovo è andato anche a l'unico a non esserci più: il parroco di quando ero bambina. E anche io mi sono persa nei ricordi.
Andavo all'asilo dalle suore e ogni giorno passava di lì Don Vando, il parrocco. Noi bambini gli correvamo incontro e ci attaccavamo ai suoi pantaloni tra strilli e risate. Era molto buono e accoglieva i nostri assalti sempre con gioia.
Per assicurarsi che tutti i bambini del circondario andassero al catechismo si era procurato un pulmino (uguale a quello della foto di apertura) e faceva lui stesso due viaggi al sabato pomeriggio per portarci tutti in chiesa. Durante il tragitto si cantava, si rideva e si scherzava. Con lui era sempre festa, non si è mai arrabbiato. È stato bello ricordarlo.

Erano anni che non tornavo alla mia chiesina (in paese tutti la chiamano così perché è piccolissima), dove sono stata battezzata (in una teca di vetro sono custoditi dei piccoli cuoricini d'argento con i nomi di tutti i battezzati dal primo battesimo del 1925, e c'è anche il mio!) e dove mi sono sposata e anche i luoghi hanno sortito in me infinito affetto e commozione. A distanza ormai di giorni forse non riesco a trasmettere tutti i sentimenti che ho provato venerdì pomeriggio (sono tre giorni che scrivo questo post rubando minuti a famiglia e lavoro) ma è stato toccante e con questi miei ricordi strampalati voglio partecipare all'iniziativa di Ninin Gioco del ricordo.



martedì 19 giugno 2012

Look anti-afa

Look anti-afa
Ecco, più o meno come mi sono vestita questa mattina.
In realtà il mio vestitino è di lino, ha la cintina che si lega dietro ed è di un colore più simile al corda, ma per rendere l'idea trovo che questo vada abbastanza bene.
Non vedete accessori perchè, oltre all'orologio, non ho messo altro. Non tanto perchè avevo fretta ma proprio perchè non ci ho pensato.
Mi rendo conto che spesso sono sbadata e superficiale nel vestiario mentre in un ambiente di lavoro come il mio l'abito fa davvero il monaco!
Voi che accessori ci avreste abbinato?
Chissa che direbbe di me Paola. Se passi di qua illuminami con i tuoi consigli.

domenica 17 giugno 2012

Sfida LeggiAmo: aggiornamento di giugno

L'ultimo libro che ho letto
Avrei dovuto farlo il 9 di ogni mese ma non ce l'ho fatta. Però, visto che tardi è meglio che mai, nel mio angolino letterario trovate l'aggiornamento di questo mese. Basta cliccare qui
Buon inizio settimana a tutti

lunedì 11 giugno 2012

Pulizie: questione di metodo (o di feeling)?



Io odio pulire e fare tutte le faccende di casa in genere.
Ciò non toglie che io debba farle ugualmente, soprattutto se voglio sopravvivere alla presenza di due piccoli pestiferi quali Elly e Pilo.
Da un po’ non riesco più ad organizzare il famoso giorno delle pulizie in cui mi dedico a pulire tutta casa, ci vogliono troppe ore e nel weekend c’è sempre qualcosa da fare, senza contare che mi piace anche dedicare più attenzione ai pargoli.
Facendo di necessità virtù, oltre a qualche ora nel fine settimana, cerco di occuparmi della casa nei momenti vuoti che mi restano, tipo la pausa pranzo e le mezzore che mi ricavo dopo il lavoro prima che rientrino i cuccioli di casa.
Inutile dire che non bastano mai: polvere e ragnatele sono più veloci di me e il disordine ormai è quasi la parola d’ordine in casa nostra.
Nonostante la lotta sia vana io provo e riprovo a star dietro a tutto e ora lo faccio con rinnovato spirito combattivo e rinnovato metodo. 
Volete sapere qual’è?

giovedì 7 giugno 2012

Provvidenza casalinga

W la mamma!
Ma in questo caso non io, la mia mamma.
Ora vi spiego perchè

Vedete questo piccolo paesino affacciato sul mare?
È lì che io PapiTuttoFare e i bambini andremo due settimane in vacanza.


Il mare dovrebbe essere pulito. Senza molte attrazioni tipiche dei villaggi ma so che per noi andrà benissimo.
Fino a due giorni fa in diversi commenti e anche in qualche post avevo sempre scritto che quest'anno, a causa di assenza di liquidi (e non parlo dell'acqua), non saremmo andati in vacanza. Era stata una decisione sofferta ma inevitabile. Senza soldi non si va da nessuna parte.

venerdì 1 giugno 2012

Iniziative pro terremotati: mandiamo libri, acquistiamo parmigiano

Se vi va di partecipare…

Appello raccolta libri
Appello alle case editrici per inviare libri per bambini, ragazzi e adulti nelle tendopoli. L’iniziativa è organizzata da Ufficio Stampa Ferrara, di Camilla Ghedini, in collaborazione con Vetrine&Vetrine, di Fabrizio Berveglieri. A poche ore dall’appello hanno già aderito inviando testi la Mondadori, Baldini&Castoldi, Salani Editore, Il Mulino, La Linea, Book Editore, Odoya e Meridiana Zero, agenti letterari e scrittori del calibro di Roberta Lepri, il Rotaract Club Ferrara, Ibo Italia, associazioni, privati, insegnanti, non solo ferraresi. Inviate i testi a Camilla Ghedini, Ufficio Stampa Ferrara, presso Vetrine&Vetrine di Fabrizio Berveglieri, via Calvino 28/A, 44122 Ferrara. La sede di Vetrine&Vetrine fungerà da centro raccolta. Saranno tenuti i dati di ogni donatore, che potrà verificare il ricevimento e la bontà dell’operazione. «Vorremmo fare la prima consegne alle tendopoli del territorio ferrarese e non solo nei prossimi giorni – spiegano Ghedini e Berveglieri – chiediamo la vostra generosità. Pochi libri, da tante persone, possono fare la differenza. Uno sforzo in più chiediamo alle case editrici e alle librerie». Info, info@ufficiostampaferrara.com, cell. 335/454928.  Per le case editrici, è prevista la cessione gratuita di prodotti editoriali ai sensi del D.M. n.264 del 25/05/2001.

Nel blog di molte preziose informazioni per la spedizione.