
Il mio piccolo ingegnere passa giornate a inventare e costruire aeroplani e oggetti volanti di carta, li colora, li testa e, tenevi forte, li conserva tutti, proprio tutti, anche quelli che non volano come dice lui.
Sabato io e mio marito, dopo qualche tentennamento, ci siamo concessi un weekend romantico a due ed abbiamo affidato i bimbi ai nonni d’accordo che poi la nonna sarebbe partita domenica per il mare portandoli con sé.
Per il piccolo è la prima volta senza di noi, lui era un po’ preoccupato…
Mamma io voglio andare al mare ma con te. Io voglio stare sempre con te
Sta andando tutto bene, mi dico, rilassati e goditi un po’ la tranquillità di una casa silenziosa, passa più tempo con tuo marito, approfittane per fare ciò che ti piace, ciò a cui rinunci sempre per loro.
Si, mi dico proprio così ma non so se ci riuscirò, mi devo concentrare, non è così semplice.
Loro sono i miei bambini.
Per lui è più facile, non so perché. Ma sembra riuscirci meglio di me. Io continuo a pensare oddio e se poi succede questo e quest’altro? Se piangono? Se mi cercano? E cose di questo genere. Poi mi concentro su altro e vado avanti.
Di certo, alla fine, scoprire che sono in grado di cavarsela anche senza di me li farà crescere, e farà crescere anche me. Soprattutto.
Due cuccioli che insieme si trasformano in furie scatenate