lunedì 12 settembre 2011

Primo giorno di scuola

Ieri Elly e Pilo sono tornati a scuola.
Emozionati si, ma non troppo.

Niente a che vedere con lo scorso anno quando la mia principessa entrava in I elementare e il piccolo realizzava il sogno di andare alla scuola dei grandi, che non era più l'asilo (guai a chiamarlo così in sua presenza) ma la scuola materna.
L'anno scorso, solo la sera prima del primo giorno di scuola Elly realizzò quello che stava per accadere e si fece prendere dal panico

- Ma io non sono pronta, non ci posso andare, non così (indicando se stessa per intero). Io credevo che quando andavo a scuola ero più grande, non così (indicando nuovamente se stessa in tutta la sua statura).



Le prese un tale sconforto. La mia piccina si immaginava che andando alle elementari sarebbe stata una bambina più grande fisicamente e non certo come era stata fino ad allora, come se dovesse crescere nello spazio di una notte. Il momento era arrivato e lei non si vedeva diversa da prima, niente di straordinario rispetto all'immagine che lei si era fatta di se stessa alle elementari.
Poi tutto andò bene, l'agitazione passò e fu un anno tranquillo e proficuo.

Anche Pilo l'anno scorso era teso ma nella classe dei tre anni ritrovò molti suoi compagnetti del nido e si ambientò subito. Ormai lui, dopo aver iniziato la sua carriere scolastica a soli sei mesi, era abbastanza navigato e divenne subito padrone dei nuovi spazi da bambino grande.


Quest'anno non hanno sentito il peso e l'emozione della novità, sapevano già chi avrebbero trovato in classe e fino al giorno prima non hanno neanche pensato alla scuola. I più emozionati eravamo io e papà, carichi di baci per i nostri piccoli e l'immancabile macchinetta fotografica per immortalare il rientro a scuola.
Ieri al loro rientro alla domanda di rito - Com'è andata a scuola, cosa avete fatto? - hanno risposto come se la scuola non fosse mai finita:

- Niente, quello che facciamo sempre. Le solite cose.

È così che la routine scolastica è tornata nella loro vita, senza colpo ferire.
È così che inizia una nuova stagione in cui i miei piccoli diventeranno di un anno più grandi.
Questo post partecipa al blogstorming

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