giovedì 29 settembre 2011

Anche le mamme cedono

Ieri mi sono sentita stanca tutto il giorno. Sognavo il letto già dal primo mattino ed ho continuato a farlo per tutto il giorno.
La mia stanchezza è andata in crescendo.
Il pomeriggio esci dal lavoro, recupera Pilo dalla nonna, corri a prendere Elly a ritmica, passiamo a fare la spesa, mangiamo di corsa che poi arrivano ospiti.
Papà mangia dopo che oggi torna più tardi. Cena veloce anche per lui. Infilo l'ultima posata nella lavastovilgie e drinn...bimbi indovinate chi c'è?

Un bel dopo-cena (almeno così doveva essere) in compagnia con le palpebre che non volevano stare al loro posto. Nonostante i sorrisi e le facce carine non l'ho data a bere a nessuno: "Andiamo che è tardi, i bimbi devono andare a letto e la mamma è stanca" hanno detto proprio così, ero proprio trasparente, tutta la stanchezza che avevo dentro si vedeva anche in faccia.

Ok, nonostante la brutta figura alla fine sono fuori, si può procedere con l'operazione nanna. Grido spazientita e il mal di testa da stanchezza mi accerchia, mi prende per le tempie e si fissa sulla fronte, in alto, all'attaccatura dei capelli.
Pigiami denti doccia, coperta (inizia ad essere più fresco la sera), Pilo se lo prende papà. Io mi strucco mi impomato mi guardo un'ultima volta allo specchio senza riconoscermi e mi infilo a letto.
Lì c'è Elly che mi aspetta (adora venire sul lettone), deve leggermi il suo libricino e lo fa abbastanza bene, io l'ascolto con la fronte sul cuscino e con gli occhi chiusi. Finisce, "ora tocca a te mamma" ed ha già le Fiabe Italiane in mano.
Io non ce la faccio, non ce la posso fare. Le chiedo scusa, ma il rito della favola stasera salta. Lei si arrabbia Ecco, adesso mi ci vogliono tre ore per addormentarmi, non so a cosa pensare
Io: Pensa al racconto di ieri
Lei: Ma se neanche me lo ricordo
Io: Era Cric e Croc, i due ladri, te li ricordi?
Lei: No
Io: Allora cerca di ricordarlo, così mentre pensi a Cric e Croc ti addormenti
Lei non ci sta, è arrabbiata, non ammette che mamma possa essere stanca (non è solo stanca, non ce la fa proprio, ha finito la scorta di energie) e la fa sentire in colpa.
Il tutto finisce presto perchè per quanto protesti Elly si addormenta in due minuti.
Poi crollo anche io.

I segni premonitori c'erano tutti fin da ieri e oggi non poteva che accadare: questa mattina non mi sono svegliata!
Ieri sera forse non ho rimesso la sveglia, o forse l'ho messa, stamattina ha suonato, io l'ho spenta e mi sono riaddormentata, il tutto senza accorgermene.
Qualunque cosa sia successa mi sono svegliata 20 minuti dopo, con la sveglia di mio marito.
Panico: tutta la tabella di marcia mattutina, collaudata e rifinita nel tempo per essere pronti in quattro in soli 45 minuti, è saltata.
Peggio ancora: ieri sera per la stanchezza mi sono dimenticata di preparare il cambio dei bambini (elemento essenziale per non sgarrare negli orari) e ora non so cosa inventarmi.
Ovviamente salto la colazione, che già da due settimane ho ridotto ad un semplice caffè per guadagnare qualche minuto in più sul cuscino e qualche altro per i bimbi, tiro giù dal letto Elly e la piazzo davati al suo latte, pane e nutella, Papi si incarica di prelevare Pilo dal suo letargo e di vestirlo mentre ancora dorme e lo poggia ancora addormentato sul divano.
Io mi lavo la faccia e continuo a non riconoscermi allo specchio, crema idratante per riuscire ad aprire gli occhi, mi vesto con le prime cose che pesco dall'armadio e torno da Elly che è quasi vestita.
La interrompo e le pettino i capelli (non li taglierà per i prossimi 6 anni finchè non li avrà lunghi come Rapunzel), ficco matita e mascara in borsa (ovviamente ho saltato anche la fase trucco) bacio a tutti ed esco di casa.
E pensare che venti minuti prima ero ancora nel mondo dei sogni, non so neanche come ho fatto.

Arrivo al lavoro completamente stordita, le mani mi tremano un po', mi trucco nel bagno e cerco di mettere a fuoco la giornata, gli appuntamenti, le cose da fare e mi dico dai cominciamo, poi stasera riposerò un po' mentendo a me stessa perchè già programmo di caricare la lavatrice, che avevo già preparato per ieri e non ho avuto tempo di fare, e di stirare quattro cose a Papi che non sa più che mettersi per andare al lavoro. Domani è anche in trasferta, ci vorrà almeno un camicia.
Questa mattina uscendo l'ho lasciato con una polo in mano presa dal catino dello stiro "te la stiro al volo?" gli ho chiesto mentendo spudoratamente con un piede già sulla soglia di casa. Mi sono sentita una frana. Ebbene si, ho ceduto, non ce l'ho fatta, non ho tenuto il ritmo. Mi dispiace.
Per l'ennesima volta mi dico che devo organizzarmi meglio.
Meglio non pensare a come mi sento.

Penso, invece, che è ancora giovedì, domani lui è in trasferta e io lavorerò anche di sera, i bimbi resteranno a cena dai nonni fino al suo ritorno.
Ma poi sarà sabato.
Chi mi sveglia prima delle 10 è un uomo morto.


E intanto oggi il mal di testa continua e non accenna a passare...

1 commento:

  1. cavolo ho trovato qualcuno che fa la mia stessa vita e che può capirmi?
    coraggio io penso sempre che prima o poi passerà.....ma non ne sono mica sicura sai?
    se ti va passa a trovarmi, ti aspetto.
    Ciao

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